Orizzonte Zero – Presentazione


Mi trovavo con Jen a cena da amici quando la conversazione cadde sui miei libri, Dario e Chantal, i padroni di casa, erano rimasti positivamente colpiti dal contenuto del mio primo volume, L’Alchimia di Partenope, così mi chiesero di procurare loro il successivo, Arcana Partenope; ben presto e senza volere mi ritrovai in un vivace dibattito che coinvolse tutti i presenti, ma d’altro canto ciò non mi dispiaceva affatto.

Tuttavia fui colpito dal modo di fare di un mio buon amico, che se ne stava in disparte. Quando il centro dell’attenzione si spostò su altri argomenti, avvicinai Alessandro domandandogli perché fosse stato così sfuggente, mi rispose che in base a quanto aveva sentito i contenuti dei miei testi erano accessibili solo a lettori già appassionati alla filosofia, per cui non gli interessavano.

Rimasi perplesso, quelle parole mi fecero riflettere, lo ringraziai per la sua onestà quindi tornammo dai nostri compagni che nel frattempo avevano iniziato un gioco da tavolo.

Per mesi fui impegnato nel lavoro e negli affanni della vita quotidiana, tanto che l’intero inverno trascorse con un’insolita velocità. Una domenica di primavera passeggiavo per Hyde Park, era una mattina serena e radiosa, osservavo in silenzio gli alberi secolari, l’enorme varietà di piante, le api e le farfalle che si posavano gentilmente sui i fiori appena sbocciati: veri e propri spruzzi di colore su di una tavolozza verde e marrone, nell’aria si spandevano i profumi della natura.

Quando arrivai allo specchio d’acqua del Serpentine mi sedetti su di una panca, d’improvviso la mia attenzione fu attratta dalla voce di una bambina dai lineamenti tipicamente inglesi: aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri, la carnagione bianca come il latte e le lentiggini sul viso; chiedeva alla mamma perché il cielo era blu, da dove venivano le anatre che si vedevano nuotare nel lago. Quelle ingenue domande accesero in me il ricordo delle parole di Alessandro, così decisi di scrivere questo libro, Orizzonte Zero, calando gli insegnamenti della filosofia ermetica nella quotidianità e per condividere con il lettore i risultati della mia ricerca spirituale, nonché le gioie o i dolori che hanno caratterizzato la mia vita in questi anni trascorsi all’estero.

Luigi Braco